Chiunque è dipendente sia esso un impiegato sia esso un operaio piuttosto che un autista, in caso di infortunio sul luogo di lavoro, il danno è risarcito a fronte dell’assicurazione obbligatoria stipulata con l’Inail dal datore di lavoro in favore dei suoi dipendenti. In caso quindi di infortunio sui luoghi del lavoro interviene sempre l’INAIL.
L'indagine dello Spisal
L’organo preposto alle indagini sugli infortuni sul lavoro è lo Spisal della regione di competenza che accerta le responsabilità dell’evento. Lʼindagine deve essere sempre attivata nei seguenti casi:
- infortuni mortali;
- infortuni con prognosi riservata o pericolo di vita;
- infortuni con lesioni gravi/gravissime (prognosi iniziale > 40 giorni);
Tutto ciò premesso, se l’indennizzo dell’Inail non copre l’intero risarcimento civilmente dovuto all’infortunato e il datore di lavoro sia risultato penalmente responsabile, il dipendente potrà richiedere nei suoi confronti anche il risarcimento della parte di danno non coperta dalla assicurazione, il cosiddetto danno differenziale.
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Le prove e le contro prove
Per ottenere il risarcimento del danno, è necessario che il lavoratore dimostri l’esistenza del rapporto di lavoro, del danno subito nonché del nesso causale tra il danno e la prestazione del datore di lavoro. Questi, dal canto suo, deve provare di aver rispettato gli obblighi di sicurezza predisponendo tutte le misure necessarie; egli dovrà dunque provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, come stabilito in materia di responsabilità contrattuale. E’ quanto afferma la Corte di Cassazione, che contempla tra le obbligazioni contrattualmente assunte dal datore di lavoro il dovere di tutelare l’integrità fisica del proprio dipendente.
Per quanto concerne la liquidazione del danno differenziale, precisiamo che essa dovrà essere effettuata tenendo conto dell’indennizzo già corrisposto dall’Inail, onde evitare duplicazioni risarcitorie.